Cassa Integrazione in Deroga 2017: Requisiti, domanda e novità

Impresa e Lavoro
disoccupazione inps

Significato della Cassa Integrazione in Deroga

La cassa integrazione in deroga è uno degli interventi sociali istituiti dalla legge Fornero del 2012 in favore dei lavoratori dipendenti che perdono il lavoro per motivi non dipendenti dalla propria volontà. Consiste in un versamento alternativo allo stipendio da parte dell’Inps, dal valore pari all’80% delle ore non lavorate ed è destinato ai dipendenti che non possono usufruire dei normali ammortizzatori sociali previsti dalla legislazione vigente.

La stessa legge Fornero prevede che tale prestazione di sostegno non possa più essere erogata oltre il 31 dicembre 2016. A partire dal 1° gennaio 2017 dunque, La cassa integrazione in deroga verrà completamente sostituita dalla Nuova Assicurazione Sociale Per l’Impiego (Naspi) già esistente dal 2015. Illustriamo di seguito alcuni dettagli particolarmente importanti della Naspi che entrerà in vigore nel 2017 e che potranno essere utili ai lavoratori.

Naspi 2017: Come funziona?

La Naspi è un sussidio di disoccupazione erogato dall’Inps (previ accertamenti condotti dai Centri per l’Impiego), destinato ai lavoratori dipendenti che abbiano perso il lavoro per motivi non volontari. Vi hanno diritto coloro che abbiano lavorato almeno tre mesi presso l’impresa che li ha licenziati a partire da 1° maggio 2016.

In seguito alla riforma del lavoro del Job Act, la Nuova Assicurazione andrà a sostituire anche la mobilitazione per i lavoratori di aziende con più di 15 dipendenti, riunendo sotto un’unica istituzione diverse forme di tutela precedentemente coesistenti.

La nuova Naspi, che sarà valida per i licenziamenti individuali e non più per quelli collettivi, spetterà a:

  • Lavoratori dipendenti con contratti a tempo indeterminato e determinato
  • Apprendisti
  • Precari e lavoratori a progetto
  • Personale artistico con rapporto di lavoro subordinato
  • Lavoratori che abbiano dato le dimissioni per giusta causa
  • Lavoratori che abbiano terminato il rapporto di lavoro con risoluzione consensuale
  • Donne in gravidanza che abbiano dato le dimissioni. La loro situazione sarà equiparata a perdita di lavoro involontaria
  • Lavoratori spinti alle dimissioni per aver subito comportamenti intimidatori o prevaricatori (mobbing)

Il sussidio garantisce all’ex lavoratore il percepimento del 75% della retribuzione media mensile imponibile degli ultimi 4 anni, mentre l’importo limite di riferimento viene ricalcolato annualmente. Se la retribuzione media risulta superiore a questa cifra limite, si applicherà un ulteriore aumento del 25%.

Come fare domanda per la Naspi 2017?

Potranno fare domanda per il sussidio tutti i lavoratori aventi diritto che abbiano lavorato almeno 30 giorni effettivi nell’anno precedente il licenziamento e che abbiano versato almeno 13 settimane di contributi nei 4 anni precedenti.

Le procedure per la richiesta dell’indennità possono essere eseguite esclusivamente per via telematica, pertanto il richiedente dovrà scegliere tra una delle seguenti alternative:

  • Registrarsi al sito dell’Inps e richiedere il codice PIN per l’autenticazione, poi seguire le istruzioni presenti online
  • Chiamare il Contact Center integrato INPS – INAIL da rete fissa l’803164 o da mobile lo 06164164
  • Avvalersi dell’assistenza fornita dagli Enti di Patronato

Per poter essere accolta, la domanda andrà inoltrata entro il termine di 68 giorni dalla data di interruzione del rapporto di lavoro. Inoltre, in alcuni casi come gravidanza, infortunio, malattia per i quali è previsto un indennizzo, il termine decorrerà a partire da 68 giorni successivi alla cessazione di tali periodi garantiti per il lavoratore, qualora essi si siano verificati precedentemente alla cessazione del rapporto lavorativo.

Durata Naspi 2017: Quando richiederla e per quanto usufruirne

L’indennità per la disoccupazione spetta di diritto a partire dall’8° giorno successivo al licenziamento se la domanda viene presentata entro 8 giorni da esso o dall’8° giorno a seguire dalla data della richiesta, qualora essa sia stata effettuata in seguito all’8° giorno dal licenziamento.

Per quanto tempo il lavoratore potrà continuare a percepire il sussidio? Questo dipenderà dal numero di settimane in cui il richiedente avrà versato i contributi negli ultimi 4 anni precedenti l’allontanamento dal posto di lavoro: l’esatta metà dei mesi corrisponde alla durata della retribuzione, fino ad arrivare a un massimo di due anni e oltre. Nel conteggio dei tempi utili al calcolo non devono essere compresi eventuali periodi in cui il lavoratore si sia già avvalso di altre prestazione di disoccupazione.

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