La disoccupazione ordinaria è una tipologia di prestazione economica erogata dallo Stato a quei soggetti che si trovano in condizioni di mancanza di lavoro per motivi che vanno dal licenziamento, alla scadenza del contratto, al trasferimento presso una sede distante più di 50 km dalla propria abitazione.
Indennità di disoccupazione: come sono cambiate le cose negli ultimi anni
Guida
Lo Stato italiano negli ultimi anni ha messo in campo diverse misure di sostegno a chi si trova senza lavoro, chiamando in causa la disoccupazione ordinaria e altre forme di assistenza, ossia l’ASPI e la NASPI.
Per entrare ulteriormente nel dettaglio della situazione possiamo ricordare che, coloro i quali si trovano senza lavoro a partire dal 1° maggio 2015, possono fare richiesta per la NASPI (acronimo di Nuova Assicurazione Sociale per l’impiego).
Naspi: ecco come funziona
La Naspi, ossia l’indennità che dal 2015 ha sostituito la disoccupazione ordinaria, è una prestazione economica erogata a domanda a quei lavoratori dipendenti che, considerando come data di partenza il 1° maggio 2015, si trovano in condizioni di disoccupazione per motivi indipendenti dalla propria volontà.
Rientrano tra i beneficiari potenziali della Naspi anche gli apprendisti, i soci di cooperative, i dipendenti impegnati in mansioni di natura artistica e con rapporti di lavoro di natura subordinata, i lavoratori dipendenti a tempo determinato presso gli enti della Pubblica Amministrazione.
La platea dei beneficiari della Naspi non comprende invece i dipendenti a tempo indeterminato degli enti della Pubblica Amministrazione, gli operai agricoli con contratti di lavoro dipendente a tempo sia determinato sia indeterminato, i lavoratori extra comunitari che godono di permessi di lavoro stagionali e che devono fare riferimento a una normativa ad hoc.
Requisiti lavorativi per la Naspi: ecco quali sono
Entriamo ulteriormente nel dettaglio della nuova soluzione d’indennità di disoccupazione ordinaria, ossia la Naspi, specificando i requisiti lavorativi da soddisfare per l’accesso alla prestazione.
Ai fini di poter richiedere la suddetta somma di denaro è necessario avere all’attivo almeno trenta giornate di lavoro nei dodici mesi precedenti l’inizio dello stato di disoccupazione.
Come giornata di lavoro si intende quella di effettiva presenza, a prescindere dal monte ore complessivo.
Il periodo di dodici mesi può essere interessato da un ampliamento in caso di malattia grave, infortunio sul lavoro, cassa integrazione sia ordinaria sia straordinaria.
A quanto ammonta la Naspi?
Concludiamo questa guida dedicata alla nuova forma di disoccupazione ordinaria ricordando a quanto può ammontare la Naspi.
La suddetta prestazione viene calcolata sulla base della retribuzione media mensile percepita dal lavoratore negli ultimi quattro anni. La Naspi deve essere in ogni caso inferiore a un limite stabilito dalla legge e, per il 2015, corrispondente a 1300€ annui.
A partire dal quarto mese di ricezione dell’assegno di Naspi viene applicata una riduzione del 30%.