Tasse università: lo studio di Federconsumatori
Guida
Una delle preoccupazioni che angoscia maggiormente gli studenti – e soprattutto i genitori – è il pagamento delle tasse universitarie. Con la crisi e le difficoltà del Governo a far quadrare i bilanci, le rette hanno subito un aumento. E’ molto utile, quindi, soprattutto per chi si appresta a scegliere l’università da frequentare, quale ateneo richieda i contributi più bassi.
Lo studio di Federconsumatori supplisce, in qualche modo, a questa esigenza delle famiglie. Sia chiaro, non sono stati presi in considerazione tutti gli atenei, ma è stata fatta una sorta di selezione a grappolo. In primo luogo, l’Italia è stata divisa in tre aree geografiche: nord, centro e sud. All’interno di ogni area sono state selezione tre regioni tra quelle che ospitano il maggior numero di studenti. Infine, all’interno di ciascuna regione sono state selezionate le due più grandi.
Tasse universitari: confronto tra nord, centro e sud
Il risultato dello studio parla chiaro: a costare di più sono le università del nord. In particolare Parma, che chiede ogni anno in media 739 euro per le facoltà umanistiche e 855 euro per le facoltà scientifiche. La media regionale più alta è però appannaggio del Veneto (701 euro), mentre quella più bassa è della Toscana (387 euro).
Si notano comunque due trend in atto: l’aumento rispetto agli anni precedenti e il costo maggiore delle facoltà scientifiche rispetto a quelle umanistiche. Tutte le cifre sono frutto di un calcolo che ha coinvolto solo le fasce più basse.