Addio agli Studi di settore nel 2017 ed arrivo delle semplificazioni fiscali

Tasse e Fisco

Studi di settore e indicatori di fedeltà fiscale

Dal 2017 arrivano gli indicatori di fedeltà fiscale, poi un successivo decreto stabilità lo stop ai controlli, finiranno così gli studi di settore per la gioia delle imprese.

Studi di settore: addio in 2 tempi

Si profila quindi un addio in 2 tempi agli studi di settore. A Partire dall’anno d’imposta 2017, infatti arriveranno gli indici di affidabilità fiscale di imprese e lavoratori autonomi. Poi dovrà essere un decreto del ministero dell’economia a stabilire le modalità e i termini per arrivare all’eliminazione dello strumento per i controlli. Si completa quindi in questo modo un percorso avviato dalla fine del 2009, quando le sezioni unite della Cassazione stabilirono che le risultanze degli studi di settore non bastano da sole per l’accertamento.

Cedolare secca

Nel pacchetto semplificazioni del decreto fiscale anche una serie di misure che riguardano gli immobili. Per la cedolare secca sugli affitti si profila una riduzione del 50% per la sanzione per chi presenta l’opzione per la proroga del regime di cedolare secca entro 30 giorni dalla scadenza del termine. Mentre sia i contratti di locazione registrati sia gli immobili detenuti all’estero non andranno più indicati in dichiarazione dei redditi se non ci sono state variazioni rispetto al modello dell’anno precedente.

Partite IVA inattive

L’agenzia delle Entrate procederà alla chiusura delle partite IVA se in tre anni precedenti non è stata svolta alcuna attività del contribuente. Quest’ultimo prima della cancellazione d’ufficio, riceverà comunque un alert sullo stato della sua posizione e potrà evitare la chiusura replicando all’amministrazione finanziaria. L’operazione non prevede l’applicazione di sanzioni amministrative come invece era accaduto in passato con la precedente chiusura datata 2011.

Addizionali IRPEF

I sostituti d’imposta potranno versare l’addizionale in un un’unica soluzione. Sempre per i sostituti d’imposta si profila uno slittamento dal 28 febbraio al 31 marzo per il termine relativo alla certificazione unica dei redditi. Si riducono invece i tempi per la ripartizione del 5 per mille e del 2 per mille in quanto non is dovranno più attendere le dichiarazioni dei redditi integrative che puntualmente facevano allungare di almeno un anno i tempi per il conteggio delle somme spettanti ai vari soggetti interessati.

Comunicazioni al Fisco

A fronte dell’introduzione della comunicazione periodica dei dati Iva per contrastare il fenomeno dell’imposta sul valore aggiunto non versata è in arrivo un taglio di alcuni adempimenti a cui sono tenuti imprese e professionisti. Il decreto legge fiscale punta infatti all’eliminazione dell’obbligo dell’avvenuta registrazione delle fatture d’acquisto con San Marino ma anche quello dell’invio dei dati delle operazioni con controparti ubicate in paesi black list. Si riduono così poi gli obblighi suglii elenchi intrastat.

Avvisi sospesi in Estate

Approda in una norma la sospensione amministrativa dei termini estivi già sperimentate negli ultimi due anni per concessione dell’agenzia delle entrate. In pratica chi riceverà dal fisco una comunicazione amministrativa dal 1 al 31 agosto di ogni anno avrà 30 giorni di proroga per rispondere: tutto sarà quindi rinviato al mese di Settembre dopo la pausa estiva. La moratoria inoltre riguarderà anche gli avvisi bonari, come ad esempio quelli recapitati lo scorso anno sul modello unico 2013.

F24 Cartaceo

In tempi di interventi per ridurre il digital gap, c’è pure una misura di attenzione per chi è privo di partita iva e ha poca confidenza con la tecnologia. Cade l’obbligo della delega di pagamento elettronico F24 sopra i 1000 euro. Questa misura  èt esa a semplificare la vita soprattutto ai pensionati non più obbligati a ricorrere all’aiuto del commercialista o del CAF per versare le imposte.

Spese indifferibili

Il decreto legge fiscale imbraca anche le norme per finanziare le spese indifferibili di fine anno. ci sono 600 milioni di euro del fondo occupazione, il trasferimento delle ferrovie dello stato di 340 milioni, il contributo di 600 milioni alla società di trasporto della Campania, nonchè i 90 milioni destinati alla regione Molise a copertura dei debiti di trenitalia. Per le spese di prima accoglienza dei migranti il decreto stanzia 600 milioni a cui si aggiungono altri 100 destinati ai sindaci per la loro ospitalità.

 

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