La Legge quadro 104 del 1992 disciplina la materia di assistenza, integrazione sociale e vari diritti delle persone affette da disabilità diretta a consentire una vita dignitosa agevolando le condizioni di chi soffre dell’handicap e di chi presta loro sostegno. Risponde all’esigenza che uno Stato civile adempia ad obblighi di intervento nei confronti di quei cittadini con gravi disagi rimuovendo, il più possibile, i problemi che limitato una corretta integrazione sociale.
Quali sono i permessi previsti dalla legge?
Guida
Sono riconosciuti i permessi e periodi di congedo straordinario, regolarmente retribuiti, riguardo i lavoratori dipendenti con disabilità grave e lavorati dipendenti che prestano assistenza ai propri familiari affetti da handicap. Tali permessi vengono presentati ai propri datori di lavoro, atti a consentire il riconoscimento in modo temporaneo della disabilità grave o dell’esigenza di prestare sostegno. I permessi spettano:
- A chi è affetto da disabilità grave;
- Ai genitori, anche per figli adottivi oppure in affido;
- Al coniuge ad ai parenti entro il secondo grado della persona affetta da handicap;
- Un apposito intervento legislativo, tuttavia, ha esteso la possibilità di permesso anche ai parenti affini di terzo grado quando i genitori o il coniuge della persona disabile abbiano compiuto i 65 anni, oppure siano essi stessi affetti da patologie che limitano la loro possibilità di prestare assistenza.
Il permesso lavorativo per disabile riguarda tre giorni lavorativi al mese oppure 1 o 2 ore giornaliere. Per il genitore o i lavoratori congiunti con un disabile di età inferiore a tre anni è previsto il diritto di prolungamento del congedo parentale fino al compimento dell’ottavo anno dell’assistito e, inoltre, per un periodo di ulteriori tre anni, sempre se il bambino venga ricoverato a tempo pieno presso appositi istituti di cura.
Nel caso di un lavoratore che presta assistenza ad un congiunto disabile che si trovi ad una distanza superiore a 150 chilometri rispetto alla residenza è riconosciuto un prolungamento del permesso, ma solo se ha presentato la documentazione che confermi l’esigenza del viaggio, della parentela, della disabilità e della sua presenza presso il nucleo familiare in cui si trovi la persona bisognosa di sostegno.
Agevolazioni e benefici della Legge 104 del 1992
Il testo normativo rispondendo al principio su illustrato sull’esigenza di integrazione del disabile prevede una serie di agevolazioni derivanti dall’applicazione della legge quadro.
Esse sono:
- Detrazioni Irpef: I genitori che hanno figli affetti da disabilità grave hanno diritto ad un aumento di 400 euro sulle detrazioni IRPEF;
- Agevolazioni fiscali per acquisto veicolo: con la Legge 104 è permesso l’acquisto di veicoli per disabili non vedenti, portatori di handicap grave, privi di capacità motoria o eccessivamente ridotta. Prevede l’applicazione dell’IVA al 4% e la detrazione del 19% del costo dell’auto dall’IRPEF con una soglia massima di 18 mila euro. È consentito anche l’esonero del bollo e dell’imposta riguardo il trasferimento della proprietà del mezzo. Se necessitano interventi atti ad eliminare barriere architettoniche è concessa una detrazione, sempre sull’IRPEF, del 36%;
- Detrazione e deducibilità delle spese sanitarie: è prevista una detrazione del 19% ricomprendente anche le spese sanitarie specialistiche. Le spese mediche di assistenza generica e specifica sono totalmente dedotte dal reddito.
La Legge 104 permette l’acquisto di mezzi informatici e tecnici con la detrazione del 19% dalle tasse e l’applicazione dell’IVA al 4%. Per cui l’acquisto di computer o tablet rientrano pienamente nelle agevolazioni previste dalla legge quadro.
Per usufruire delle agevolazioni, detrazioni, permessi dal lavoro e congedi straordinari retribuiti bisogna ovviamente procedere con un accertamento sanitario svolto dall’ASL competente per territorio e la verifica dello stato di disabilità. I controlli sanitari vengono svolti verificando l’incidenza dell’handicap e la sua ripercussione sulle capacità lavorative.
Comunque sono sempre patologie di una certa gravità che non consentono una autonoma gestione da parte di colui che ne è affetto. La commissione valuta gli accertamenti medici ed accertata la condizione stende apposito verbale. Sulla stessa decisione, se negativa, è consentito presentare apposito ricorso all’autorità competente.
Come si fa domanda per le agevolazioni?
La Legge si applica, secondo l’art. 4 del testo normativo, a coloro che dopo un esame compiuto da una commissione medica dell’ASL risulti affetto da una disabilità giustificante l’applicazione della legge. La domanda per il riconoscimento delle agevolazioni viene trasmessa telematicamente, autonomamente oppure a mezzo di patronati ed associazioni, all’INPS con la presentazione della relativa documentazione medica ricorrendo agli appositi moduli reperibili presso il sito istituzionale dell’istituto previdenziale.