Bonus ricerca e sviluppo 2017 imprese: cos’è, chi può richiederlo e quanto spetta

Impresa e Lavoro
bonus ricerca e sviluppo 2017 imprese

Bonus ricerca e sviluppo 2017 imprese: cos’è e chi può richiederlo

Il bonus ricerca e sviluppo 2017 imprese è un’agevolazione fiscale che spetta alle imprese e alle società (di ogni forma giuridica), che investono in attività di ricerca e di sviluppo. L’agevolazione è stata introdotta con il decreto Destinazione Italia e successivamente modificata dalla legge di Stabilità 2015.

Con la nuova Legge di Bilancio 2017, il bonus è stato prorogato fino al 31 dicembre 2020 nonché aumentato al 50%. Ma vediamo nel dettaglio come funziona il bonus e chi può ottenerlo.

Iniziamo col dire che il bonus ricerca e sviluppo 2017 imprese è concesso sotto forma di credito d’imposta e viene concesso alle imprese e alle società che investono in attività di sviluppo e di ricerca somme fino a un massimo di 20 milioni di euro negli anni che vanno dal 2016 al 2020.

Chi può beneficiare del bonus ricerca e sviluppo 2017 e come funziona

Possono beneficiare del bonus tutte le imprese, indipendentemente dall’ordine giuridico, dal regime fiscale che adottano e dal settore economico in cui operano. Grazie alle modifiche apportate con la Legge di Bilancio 2017, possono beneficiare del bonus sviluppo e ricerca 2017 imprese anche le aziende che non sono residenti, a condizione però che abbiano stabili organizzazioni nel Paese.

È necessario precisare che il bonus può essere fruito solo sotto forma di credito d’imposta in compensazione a partire dal periodo d’imposta successivo a quello durante il quale sono stati sostenute le spese per le attività di sviluppo e ricerca.

Ma come funziona esattamente il bonus ricerca e sviluppo 2017 imprese? L’agevolazione consiste nella possibilità di ricevere un credito di imposta. Possibilità che però è data solo alle società e alle imprese che tra il 2016 e il 2020 investono nella ricerca e nello sviluppo allo scopo di aumentare l’innovazione e la propria competitività.

Le modalità per il riconoscimento del credito d’imposta sono stabilite dall’articolo 3, comma 1 del Dl 145/2013. Nello specifico, il bonus viene concesso a ciascun azienda, per ogni anno d’imposta, fino a un importo massimo di 5 milioni di euro.

Per ottenere il bonus ricerca e sviluppo 2017 è necessario però che la società o l’impresa richiedente possa vantare una spesa per gli investimenti in attività di sviluppo e ricerca pari ad almeno 30 mila euro per ogni anno d’imposta.

È necessario inoltre che la suddetta spesa sia di tipo incrementale, ossia che ecceda la media degli stessi investimenti sostenuti dall’impresa nel corso del triennio precedente all’anno d’imposta in corso.

Bonus imprese 2017: a quanto ammonta e per quali attività spetta

Ma a quanto ammonta il bonus? Il beneficiario ha diritto a un credito d’imposta pari al 50% della spesa incrementale sia per i costi relativi al personale altamente qualificato e ai contratti di ricerca extra muros, sia per le spese relative alle competenze tecniche e privative industriali che alle quote di ammortamento.

In base a quanto disposto dal Decreto Destinazione Italia, rientrano nel bonus le seguenti attività di ricerca e sviluppo:

  • Ricerca pianificata o indagini utili per la messa a punto per il miglioramento di prodotti o servizi o per la creazione di nuovi;
  • Lavori sperimentali;
  • Acquisizione e utilizzo di conoscenze di natura tecnologica, commerciale o scientifica;

Sono ammesse al bonus anche le attività per la produzione e il collaudo di prodotti, processi e servizi a condizione però che non siano industriali e che non abbiano finalità commerciali. Ricordiamo infine che le spese riguardanti il personale impiegato in attività di ricerca e sviluppo sono ammesse all’agevolazione anche se i lavoratori non sono altamente qualificati.

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