
Indennità di Disoccupazione Inps – Naspi: Che cos’è?
Guida
Con il termine Naspi si intende la nuova assicurazione sociale per l’impiego che è entrata in vigore il 1 maggio 2015 e ha sostituito l’indennità di disoccupazione. E’ una sorta di sussidio, quindi, che viene data su richiesta a tutti quei lavoratori che hanno perso l’impiego per cause non dipendenti dalla propria volontà a partire dal maggio 2015.
L’indennità di disoccupazione è, nel nostro Paese, una realtà ormai da molti anni. Tuttavia, con le varie riforme del lavoro, in particolare il Jobs Act, requisiti e importi per per accedere al sussidio cambiano spesso, lasciando i potenziali beneficiari nella più totale confusione, senza informazioni precise sull’argomento.
La questione è molto delicata perché spesso il sussidio di disoccupazione rappresenta l’unica forma di sostentamento per chi si ritrova all’improvviso senza lavoro: Aspi, mini Aspi, Naspi diventano, allora, termini fondamentali da comprendere e con i quali familiarizzare il più presto possibile. Cerchiamo, allora, di capire meglio che cos’è la nuova Naspi 2017 e chi può richiederla.
Nuova Disoccupazione Naspi 2017: Quali sono i requisiti?
Sono autorizzati a presentare domanda di Naspi le seguenti categorie di lavoratori che hanno perso l’impiego:
- Lavoratori a tempo determinato;
- Lavoratori a tempo indeterminato;
- Gli apprendisti;
- Soci lavoratori di cooperative che hanno avuto contratti di lavoro subordinato;
- Personale a tempo determinato della pubblica amministrazione.
Non sono, invece, autorizzati a richiederla le seguenti categorie:
- lavoratori extracomunitari con contratto di lavoro stagionale
- operai agricoli
- dipendenti a tempi indeterminato della P.A.
Per avere accesso alla Naspi è necessario possedere le seguenti caratteristiche:
- Disoccupazione non volontaria;
- Livello contributivo;
- Requisito lavorativo.
Per quanto riguarda il livello contributivo, sono necessarie almeno 13 settimane lavorative negli ultimi quattro anni. Per il requisito lavorativo, invece, occorre aver lavorato almeno 30 giorni lavorativi effettivi negli ultimi 12 mesi solari. Per quanto riguarda la durata, la Naspi viene percepita mensilmente per un numero di settimane pari alla metà di quelle lavorate durante gli ultimi quattro anni e, in ogni caso, per un periodo che non può superare i 24 mesi.
Quanto si percepisce con l’indennità?
Per quanto riguarda l’importo che si può percepire con la Naspi, il valore dipende ovviamente dallo stipendio: in particolare, si calcola la retribuzione media imponibile degli ultimi quattro anni. Se questa media è al di sotto degli € 1.195, si ha diritto al 75% della retribuzione media. Se invece supera questa cifra, allora al 75% si deve aggiungere il 25% della differenza fra la retribuzione media imponibile e gli € 1.195. Il contributo di Naspi parte dall’ottavo giorno successivo alla data di chiusura del rapporto lavorativo.
Domanda di Disoccupazione Naspi: Come funziona?
La domanda di Naspi può essere effettuata attraverso il sito dell’Inps (ma, in questo caso, è necessario avere un proprio account e aver ricevuto il pin dispositivo dell’Inps) oppure attraverso un Caf autorizzato o un altro ente abilitato all’invio. Per inoltrare la domanda è necessario produrre una serie di documenti fra i quali carta di identità e codice fiscale, la certificazione di immediata disponibilità al lavoro che viene rilasciata dal collocamento di appartenenza, le buste paga del periodo di riferimento. La Naspi deve necessariamente essere richiesta entro 68 giorni dall’inizio dello stato di disoccupazione.
Naspi – Inps 2017: Novità e Anticipazioni
Fra le novità introdotte per la Naspi nell’anno 2017 c’è quella che riguarda la mobilità. Questo ammortizzatore sociale, infatti, nel 2017 smetterà di esistere e questa indennità collettiva come fino ad ora era stata concepita si trasforma in un sostegno al reddito individuale.
Con il decreto sul riordino degli ammortizzatori sociali, inoltre, chi ha diritto alla Naspi, così come gli altri assegni di disoccupazione ,deve rendersi anche disponibile a sottoscrivere un patto di servizio per essere inserito nelle PAL ossia le politiche attive per il lavoro che prevedono ore di orientamento, corsi di formazione e consulenza per riuscire ad inserirsi nuovamente e quanto prima nel mondo del lavoro. Infine, contrariamente a quanto prima annunciato, la durata massima della Naspi non viene ridotta a 78 settimane ma resta di 24 mesi.