Cosa sono i Voucher NASPI 2017?
Guida
Il Voucher disoccupazione Naspi 2016/2017 è l’assegno che l’Inps concede, per iniziativa del Governo Italiano ai disoccupati che sono in attesa di ricollocazione lavorativa in quanto licenziati o con contratto a termine scaduto. Con questa iniziativa il Governo Renzi vuole in qualche modo sostenere la sua manovra sul mercato del lavoro, manovra che prevede da un lato la flessibilità del mercato dell’impiego e dall’altro un sostegno tangibile per il periodo in cui il lavoratore è costretto a rimanere a casa.
In questo periodo, solitamente di due anni e mezzo salvo periodi più brevi lavorativi, il lavoratore momentaneamente disoccupato percepirà l’assegno di disoccupazione, NASPI, e sarà chiamato a frequentare presso il Centro per l’Impiego, corsi di aggiornamento e professionali per un più veloce inserimento nel mondo del lavoro. In questa maniera peserà meno sulle casse dello Stato e avrà più possibilità di ricollocarsi velocemente in ambito lavorativo.
Voucher Disoccupazione 2017: Come frequentare gratuitamente i corsi
Per poter frequentare gratuitamente i corsi professionali che mette in campo la Regione di appartenenza o direttamente il Centro per l’Impiego, occorrerà prelevare i “Voucher disoccupazione”, che serviranno a compensare le società che organizzano corsi e lezioni di tutto il denaro che spendono per luoghi, apparecchiature e insegnanti.
In pratica è come se il Governo stesso finanziasse la qualificazione o la riqualificazione del lavoratore disoccupato. Il Presidente del Consiglio Renzi, che aveva all’inizio stanziato i fondi per un numero di 500000 lavoratori disoccupati stimati, promette che per il 2017 ci saranno fondi disponibili per i voucher per un totale di un 1000000 di euro, cifra elevatissima che raddoppia quella iniziale, il tutto per favorire l’accettazione nel mondo del lavoro del tanto discusso Jobs Act, ovvero la legge che modifica radicalmente il mercato del lavoro esistente costruendo un sistema lavorativo flessibile, dominato da contratti a tempo determinato o contratti a tempo indeterminato però rescindibili da parte del datore di lavoro.
In questo modo le aziende che temono fortemente la crisi economica e per questa ragione non sono propense ad assumere, dovrebbero iniziare una compagna di assunzioni senza correre il rischio di dover mantenere i propri lavoratori anche in caso di crisi. Se infatti l’azienda non può più mantenere i lavoratori sarà libera di licenziarli e per il proprio collocamento e mantenimento ci penserà lo Stato. Manovra che sulla carta può veramente sembrare idilliaca e che nei fatti sta dimostrando di funzionare, anche se con qualche intoppo.
Come richiedere i Voucher
I voucher sono stati introdotti per rendere più semplice il reinserimento dei lavoratori e nei tempi più brevi possibili. Il denaro erogato va infatti speso esclusivamente per la formazione professionale, in modo che le più alte qualifiche e gli attestati che certificano le specializzazioni possano rendere l’operaio, o il lavoratore in genere, più appetibile per le aziende che in linea teorica dovrebbero assumerlo in breve tempo (per breve tempo si intendono circa 6 mesi).
La richiesta va fatta direttamente al Centro per l’Impiego, che per l’occasione fissare un colloquio conoscitivo con il lavoratore disoccupato in modo di catalogarlo in una determinata fascia di competenze. Maggiori saranno infatti le competenze già in possesso del lavoratore, minore sarà l’importo del voucher, questo perché per il lavoratore sarà sicuramente più semplice trovare un nuovo impiego e non necessita di ulteriori corsi di specializzazione.
Al contrario i lavoratori generici, poco richiesti sul mercato, dovranno cimentarsi e a volte reinventarsi, per diventare appetibili e avere così la possibilità di essere ri-assunti.
Requisiti per richiedere i Voucher Disoccupazione NASPI
Non tutti i lavoratori possono richiedere i voucher disoccupazione, ma solo coloro che possono dimostrare di avere determinati requisiti:
- Devono aver ricevuto la Naspi
- Devono essere lavoratori in “Casa Integrazione” o contratto di solidarietà
- Disoccupati per ragioni economiche, licenziamenti collettivi o fine contratto
La domanda per ricevere l’assegno per la formazione deve anche essere inoltrata all’Inps, direttamente recandosi a uno degli uffici territoriali dell’Ente di Previdenza Sociale, o in alternativa tramite un patronato o anche da soli se si è in possesso del PIN dispositivo, essenziale per poter compiere quasi tutte le manovre ai servizi offerti dall’Inps direttamente da casa.
Essendo però una pratica delicata se non si ha un minimo di conoscenza fiscale è consigliabile recarsi a un patronato. La domanda assieme all’iscrizione e al colloquio presso il Centro per l’Impiego, attiveranno l’assegno, che come già spiegato sarà in proporzione del reale bisogno di formazione dell’individuo.